NFT in cucina grazie a Giallozafferano
Di Giallozafferano ne avrete sicuramente sentito parlare (o avrete almeno letto una delle sue ricette) a meno che non siate stati ibernati per gli ultimi 10 anni. Anche di NFT, forse, ne avrete sentito parlare, almeno da marzo del 2021, quando l’artista digitale Mike Winkelmann ha venduto una sua opera digitale (e pertanto riproducibile e copiabile in infinite copie) per l’equivalente di 69 milioni di dollari.
La sigla NFT sta per Non-Fungible Token (in italiano si può tradurre con “gettone non riproducibile”) e indica un certificato di autenticità digitale: sono insomma delle etichette che, attraverso la blockchain, attestano l’originalità e l’unicità di un contenuto. Per esempio un’opera d’arte. O un tweet. O una ricetta.
Ora mettete insieme le due cose, NFT e Giallozafferano (che è un sito del nostro stesso gruppo, Mondadori), e avrete quindici opere digitali dedicate alle ricette italiane più conosciute e amate nel mondo. Giallozafferano ha infatti selezionato alcuni dei piatti più iconici e noti al mondo della nostra cucina, da nord a sud Italia, e affidato la loro preparazione a chef fra i più affermati del panorama nazionale secondo la ricetta autentica, certificata da un comitato gastronomico composto da chef e professionisti del settore.
Le prime quattro ricette della serie di quindici NFT sono:
il Risotto alla Milanese del pluristellato Alessandro Negrini;
il Tiramisù tradizionale di Frau Knam e la versione speciale di Ernst Knam;
la Pizza Margherita del campione mondiale Davide Civitiello;
la Carbonara di Luciano Monosilio, lo chef che l’ha resa un piatto dell’alta ristorazione.
Ogni piatto è stato fotografato da Marianna Santoni, artista punto di riferimento della fotografia digitale a livello internazionale, per poi essere trasformato in un NFT in edizione limitata.
Giallozafferano ha donato il primo NFT del Risotto allo Zafferano alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, lo storico ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale di Milano. La ricetta verrà custodita nell’Archivio.
Per ogni ricetta verranno creati 99 esemplari, di cui 98 saranno acquistabili sul mercato attraverso la piattaforma Opensea al prezzo di 99 euro, contribuendo alle attività benefiche di Banco Alimentare.
I primi 4 NFT saranno disponibili a partire dal 31 maggio. Chi lo acquisterà otterrà un token numerato e certificato. Ogni NFT darà la possibilità di visionare l’esclusiva ricetta, correlata da un testo approfondito con la sua storia, in italiano e in inglese, e di partecipare a una speciale Masterclass virtuale, a partire da settembre: un’esperienza unica per apprendere tutti i segreti di un piatto perfetto direttamente dalle sapienti mani dello che ha firmato la ricetta.
Per ogni ricetta verrà inoltre messo all’asta 1 NFT Special Edition, al prezzo base di 5.000 euro: al possessore è riservato uno showcooking esclusivo con lo Chef autore del piatto negli studios di Giallozafferano e una cena privata per 4 persone..
La sigla NFT sta per Non-Fungible Token (in italiano si può tradurre con “gettone non riproducibile”) e indica un certificato di autenticità digitale: sono insomma delle etichette che, attraverso la blockchain, attestano l’originalità e l’unicità di un contenuto. Per esempio un’opera d’arte. O un tweet. O una ricetta.
Ora mettete insieme le due cose, NFT e Giallozafferano (che è un sito del nostro stesso gruppo, Mondadori), e avrete quindici opere digitali dedicate alle ricette italiane più conosciute e amate nel mondo. Giallozafferano ha infatti selezionato alcuni dei piatti più iconici e noti al mondo della nostra cucina, da nord a sud Italia, e affidato la loro preparazione a chef fra i più affermati del panorama nazionale secondo la ricetta autentica, certificata da un comitato gastronomico composto da chef e professionisti del settore.
Le prime quattro ricette della serie di quindici NFT sono:
il Risotto alla Milanese del pluristellato Alessandro Negrini;
il Tiramisù tradizionale di Frau Knam e la versione speciale di Ernst Knam;
la Pizza Margherita del campione mondiale Davide Civitiello;
la Carbonara di Luciano Monosilio, lo chef che l’ha resa un piatto dell’alta ristorazione.
Ogni piatto è stato fotografato da Marianna Santoni, artista punto di riferimento della fotografia digitale a livello internazionale, per poi essere trasformato in un NFT in edizione limitata.
Giallozafferano ha donato il primo NFT del Risotto allo Zafferano alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, lo storico ente preposto alla conservazione e valorizzazione della Cattedrale di Milano. La ricetta verrà custodita nell’Archivio.
Per ogni ricetta verranno creati 99 esemplari, di cui 98 saranno acquistabili sul mercato attraverso la piattaforma Opensea al prezzo di 99 euro, contribuendo alle attività benefiche di Banco Alimentare.
I primi 4 NFT saranno disponibili a partire dal 31 maggio. Chi lo acquisterà otterrà un token numerato e certificato. Ogni NFT darà la possibilità di visionare l’esclusiva ricetta, correlata da un testo approfondito con la sua storia, in italiano e in inglese, e di partecipare a una speciale Masterclass virtuale, a partire da settembre: un’esperienza unica per apprendere tutti i segreti di un piatto perfetto direttamente dalle sapienti mani dello che ha firmato la ricetta.
Per ogni ricetta verrà inoltre messo all’asta 1 NFT Special Edition, al prezzo base di 5.000 euro: al possessore è riservato uno showcooking esclusivo con lo Chef autore del piatto negli studios di Giallozafferano e una cena privata per 4 persone..