Spot, un robot tra le rovine di Pompei
Pompei, esterno giorno. Sul viale lastricato di pietra, tra antichi mosaici e resti di ville patrizie, fa capolino un robot quadrupede. Giallo e nero, si muove con passo sicuro anche sulla pavimentazione sconnessa, una telecamera al posto degli occhi e un potente faro per illuminare gli anfratti più bui. Non siamo sul set di un film di fantascienza, ma nel cuore del Parco Archeologico di Pompei, dove da qualche giorno è in servizio un nuovo sorvegliante: è Spot, il cane robot della Boston Dynamics.
Equipaggiato con una fotocamera a 360 gradi, Spot aiuterà l’amministrazione del parco a tenere sotto controllo l’intera area, raccogliendo informazioni e dati utili alla pianificazione degli interventi di risanamento e conservazione. Ad accompagnarlo nelle sua missione di prova tra i resti dell’antica Pompei è stato uno speciale drone: il Leica BLK2FLY, capace di effettuare scasioni 3D della zona sorvolata.. Dove l’uomo non arriva. Secondo quanto dichiarato dai responsabili del Parco Archeologico di Pompei, il robot verrà impiegato nelle zone più a rischio, per esempio nelle gallerie scavate nel corso dei secoli dai tombaroli per trafugare reperti e antichi manufatti. Questi tunnel infatti versano spesso in condizioni di scarsa sicurezza e sono a rischio di crollo: l’impiego di un robot potrebbe velocizzare notevolmente le attività di ispezione e di ripristino.
Ben altra attività, dunque, di quella del suo concorrente Ghost, il cane-robot della Ghost Robotics progettato per affiancare le guardie che sorvegliano il confine tra Messico e Stati Uniti alla ricerca di clandestini.. CHE NUMERI! Nella sua ultima versione Spot pesa circa 40 kg, ha un’autonomia di 90 minuti durante i quali può muoversi autonomamente su un percorso predefinito o essere teleguidato da remoto. Può trasportare fino a 14 kg di equipaggiamento ed è in grado di muoversi su qualsiasi terreno, anche il più sconnesso, alla rispettabile velocità di 5,7 km/h. Il costo? Circa 100.000 dollari. .
Equipaggiato con una fotocamera a 360 gradi, Spot aiuterà l’amministrazione del parco a tenere sotto controllo l’intera area, raccogliendo informazioni e dati utili alla pianificazione degli interventi di risanamento e conservazione. Ad accompagnarlo nelle sua missione di prova tra i resti dell’antica Pompei è stato uno speciale drone: il Leica BLK2FLY, capace di effettuare scasioni 3D della zona sorvolata.. Dove l’uomo non arriva. Secondo quanto dichiarato dai responsabili del Parco Archeologico di Pompei, il robot verrà impiegato nelle zone più a rischio, per esempio nelle gallerie scavate nel corso dei secoli dai tombaroli per trafugare reperti e antichi manufatti. Questi tunnel infatti versano spesso in condizioni di scarsa sicurezza e sono a rischio di crollo: l’impiego di un robot potrebbe velocizzare notevolmente le attività di ispezione e di ripristino.
Ben altra attività, dunque, di quella del suo concorrente Ghost, il cane-robot della Ghost Robotics progettato per affiancare le guardie che sorvegliano il confine tra Messico e Stati Uniti alla ricerca di clandestini.. CHE NUMERI! Nella sua ultima versione Spot pesa circa 40 kg, ha un’autonomia di 90 minuti durante i quali può muoversi autonomamente su un percorso predefinito o essere teleguidato da remoto. Può trasportare fino a 14 kg di equipaggiamento ed è in grado di muoversi su qualsiasi terreno, anche il più sconnesso, alla rispettabile velocità di 5,7 km/h. Il costo? Circa 100.000 dollari. .