Siamo entrati in una camera anecoica
Qualche giorno fa sono volata fino ad Aubevoye, una cittadina della Normandia a un’ora di pullman da Parigi. Sono andata a visitare il centro tecnico di Renault, 75.000 m2 di edifici dove la casa automobilistica da 40 anni progetta le sue vetture, tortura i propri prototipi, mette alla prova le sue tecnologie.
Sono andata a visitare le camere anecoiche del centro per capire, per esempio, che rumore farà un veicolo elettrico del futuro oppure come i progettisti evitano che la radio o il bluetooth con cui connettiamo il cellulare alla nostra automobile vadano in tilt quando passiamo accanto a un radar o a un traliccio dell’alta tensione.. Il nostro tour ha inizio in una camera semianecoica acustica. Le camere anecoiche sono letteralmente stanze senza eco, che assorbono cioè le onde sonore (o elettromagnetiche) creando un ambiente perfetto per effettuare tutte le misurazioni e i settaggi del caso; in quelle semianecoiche, il pavimento non assorbe ma riflette le onde.. Come in una bolla. Appena entrati, il silenzio è surreale: la sensazione è quella di aver indossato su tutto il corpo un paio di cuffie che escludono i rumori ambientali. Ci si sente sospesi in una bolla, e se si sta troppo tempo senza parlare il silenzio diventa quasi assordante: appena 12 db, praticamente impercettibili all’orecchio umano (considerate che di notte, in una camera da letto silenziosa, ce ne sono 20).. Silenzio, ma non solo. L’obiettivo degli ingegneri Renault è da un lato ridurre il più possibile il rumore interno ed esterno al veicolo per migliorare il comfort acustico, dall’altro garantire la sicurezza dei pedoni, aggiungendo suoni che li avvertano dell’approssimarsi del veicolo (come impongono le nuove normative europee), e fornire un impianto audio di alta qualità che migliori l’esperienza del cliente.. Accompagnati da Louis-Ferdinand Pardo, esperto di comfort a bordo, siamo saliti un un prototipo di un veicolo elettrico del futuro. Renault è stata tra le prime aziende automobilistiche a credere nella mobilità elettrica “pura” e non soltanto ibrida. Dunque non stupisce che nelle loro ricerche siano all’avanguardia sia in aspetti fondamentali quali l’efficienza delle batterie, i sistemi di ricarica e l’autonomia, sia su dettagli magari meno fondamentali come i “rumori” da produrre per segnalare l’arrivo di una vettura che di per sè è silenziosa o in fase di accellerazione.
Nel prototipo su cui siamo saliti si possono scegliere i rumori da sentire quando acceleriamo (quello di una navicella spaziale è il nostro preferito) e l’abbiamo combinato con diverse atmosfere sonore, da Star Wars al canto di uno stormo di uccellini.
È anche possibile comporre musica con i pedali, riproducendo una base dallo stereo e usando l’acceleratore come strumento musicale, giusto per far passare il tempo più in fretta mentre si attende che la batteria si ricarichi. Da provare solo a veicolo fermo!. Bombardati dalle onde. Il secondo edificio è dedicato più alla sicurezza che al comfort: si verifica che il veicolo sia immune a qualsiasi attività elettromagnetica all’interno dell’abitacolo (bluetooth, wifi, radio, GPS) e all’esterno (antenne, radar, linee elettriche, turbine eoliche), che non disturbi il proprio ambiente elettromagnetico e che abbia una ricezione radio ottimale.
«Siamo circondati da onde elettromagnetiche che possono interagire con tutti i sistemi elettronici», spiega Stéphane Coumert, direttore generale responsabile della convalida sistemi elettrici ed energetici. . Negli ultimi 15 anni il numero di componenti di sistemi elettrici ed elettronici in un veicolo medio è quadruplicato, passando da 20 a 80 unità. Con la crescita di componentoi, creesce anche il rischio di interferenze e di conseguenza di test che devono essere effettuati in fase di progettazione.
riflessioni proibite. Per testare e regolare la compatibilità elettromagnetica, i disturbi radio e la radiofrequenza, vengono condotti centinaia di test in tre diverse camere anecoiche e semianecoiche: la più incredibile, dal punto di vista estetico, è la camera totalmente anecoica delle radiofrequenze.
Lunga diciotto metri, larga sedici e alta undici, questa stanza è interamente rivestita da 3000 piramidi assorbenti alte 1,5 metri. Qui qualunque materiale riflettente è bandito: il silenzio, tuttavia, non è assordante come nella camera semianecoica acustica, perché l’obiettivo è l’assorbimento delle onde elettromagnetiche, e non di quelle acustiche.
L’impiego delle camere è volto a rendere i propri veicoli sempre più sicuri e comfortevoli e offrire ai propri clienti non solo un mezzo di trasporto, ma un concentrato di tecnologia nel quale immergersi mentre si va al lavoro o in vacanza, rendendo il tragitto un piacevole momento di relax..
Sono andata a visitare le camere anecoiche del centro per capire, per esempio, che rumore farà un veicolo elettrico del futuro oppure come i progettisti evitano che la radio o il bluetooth con cui connettiamo il cellulare alla nostra automobile vadano in tilt quando passiamo accanto a un radar o a un traliccio dell’alta tensione.. Il nostro tour ha inizio in una camera semianecoica acustica. Le camere anecoiche sono letteralmente stanze senza eco, che assorbono cioè le onde sonore (o elettromagnetiche) creando un ambiente perfetto per effettuare tutte le misurazioni e i settaggi del caso; in quelle semianecoiche, il pavimento non assorbe ma riflette le onde.. Come in una bolla. Appena entrati, il silenzio è surreale: la sensazione è quella di aver indossato su tutto il corpo un paio di cuffie che escludono i rumori ambientali. Ci si sente sospesi in una bolla, e se si sta troppo tempo senza parlare il silenzio diventa quasi assordante: appena 12 db, praticamente impercettibili all’orecchio umano (considerate che di notte, in una camera da letto silenziosa, ce ne sono 20).. Silenzio, ma non solo. L’obiettivo degli ingegneri Renault è da un lato ridurre il più possibile il rumore interno ed esterno al veicolo per migliorare il comfort acustico, dall’altro garantire la sicurezza dei pedoni, aggiungendo suoni che li avvertano dell’approssimarsi del veicolo (come impongono le nuove normative europee), e fornire un impianto audio di alta qualità che migliori l’esperienza del cliente.. Accompagnati da Louis-Ferdinand Pardo, esperto di comfort a bordo, siamo saliti un un prototipo di un veicolo elettrico del futuro. Renault è stata tra le prime aziende automobilistiche a credere nella mobilità elettrica “pura” e non soltanto ibrida. Dunque non stupisce che nelle loro ricerche siano all’avanguardia sia in aspetti fondamentali quali l’efficienza delle batterie, i sistemi di ricarica e l’autonomia, sia su dettagli magari meno fondamentali come i “rumori” da produrre per segnalare l’arrivo di una vettura che di per sè è silenziosa o in fase di accellerazione.
Nel prototipo su cui siamo saliti si possono scegliere i rumori da sentire quando acceleriamo (quello di una navicella spaziale è il nostro preferito) e l’abbiamo combinato con diverse atmosfere sonore, da Star Wars al canto di uno stormo di uccellini.
È anche possibile comporre musica con i pedali, riproducendo una base dallo stereo e usando l’acceleratore come strumento musicale, giusto per far passare il tempo più in fretta mentre si attende che la batteria si ricarichi. Da provare solo a veicolo fermo!. Bombardati dalle onde. Il secondo edificio è dedicato più alla sicurezza che al comfort: si verifica che il veicolo sia immune a qualsiasi attività elettromagnetica all’interno dell’abitacolo (bluetooth, wifi, radio, GPS) e all’esterno (antenne, radar, linee elettriche, turbine eoliche), che non disturbi il proprio ambiente elettromagnetico e che abbia una ricezione radio ottimale.
«Siamo circondati da onde elettromagnetiche che possono interagire con tutti i sistemi elettronici», spiega Stéphane Coumert, direttore generale responsabile della convalida sistemi elettrici ed energetici. . Negli ultimi 15 anni il numero di componenti di sistemi elettrici ed elettronici in un veicolo medio è quadruplicato, passando da 20 a 80 unità. Con la crescita di componentoi, creesce anche il rischio di interferenze e di conseguenza di test che devono essere effettuati in fase di progettazione.
riflessioni proibite. Per testare e regolare la compatibilità elettromagnetica, i disturbi radio e la radiofrequenza, vengono condotti centinaia di test in tre diverse camere anecoiche e semianecoiche: la più incredibile, dal punto di vista estetico, è la camera totalmente anecoica delle radiofrequenze.
Lunga diciotto metri, larga sedici e alta undici, questa stanza è interamente rivestita da 3000 piramidi assorbenti alte 1,5 metri. Qui qualunque materiale riflettente è bandito: il silenzio, tuttavia, non è assordante come nella camera semianecoica acustica, perché l’obiettivo è l’assorbimento delle onde elettromagnetiche, e non di quelle acustiche.
L’impiego delle camere è volto a rendere i propri veicoli sempre più sicuri e comfortevoli e offrire ai propri clienti non solo un mezzo di trasporto, ma un concentrato di tecnologia nel quale immergersi mentre si va al lavoro o in vacanza, rendendo il tragitto un piacevole momento di relax..