Tempeste solari e apocalisse digitale
La pandemia da covid ci ha insegnato cosa può succedere quando non si è pronti ad affrontare l’impensabile. Per questo motivo un gruppo di scienziati ha recentemente messo in guardia il mondo intero dai rischi di un’ipotetica apocalisse digitale causata da un blocco completo della rete Internet.
prevedibili conseguenze. Secondo i ricercatori un evento del genere potrebbe essere causato da una tempesta magnetica innescata da un’eruzione solare particolarmente potente: ad andare in crisi potrebbero essere i cavi sottomarini che garantiscono la connettività a livello globale. Lo studio è stato presentato da Sangeetha Abdu Jyothi, della University of California, all’ultima edizione di SIGCOMM, una delle più importanti conferenze al mondo dedicate al mondo delle telecomunicazioni.. Gli effetti delle tempeste solari sulla rete elettrica e sulle relative infrastrutture sono noti da tempo: le interferenze elettromagnetiche innescate dalle eruzioni solari possono compromettere il funzionamento delle apparecchiature che garantiscono il funzionamento delle centrali elettriche e dei nodi di distribuzione, lasciando quindi potenzialmente senza energia intere regioni, o addirittura nazioni.
Cavi sottomarini. Eventi di questo tipo sono per fortuna rari: l’ultimo è stato registrato nel 1989 e ha messo fuori uso una grande centrale elettrica del Quebec lasciando senza corrente per oltre nove ore tutto il Canada occidentale. Ma all’epoca la rete Internet non esisteva ancora. Oggi l’infrastruttura elettrica è molto più sicura rispetto a trent’anni fa, ma secondo Jyothi la stessa tempesta, ancora oggi, potrebbe mandare in tilt i ripetitori disposti lungo i cavi sottomarini che trasportano il segnale Internet da un continente all’altro.. Le conseguenze di questo silenzio digitale sarebbero drammatiche: nessun accesso non solo al web ma anche a servizi essenziali, come quelli finanziari e sanitari, le telecomunicazioni e i servizi di informazione.
Fuori uso anche i satelliti. Inoltre, andrebbe aggiunta l’impossibilità di raggiungere milioni di oggetti connessi: sensori, attuatori, interruttori e apparecchiature di ogni tipo, comprese quelle medicali e sanitarie. Tra l’altro, ricorda l’esperto, una tempesta solare di queste proporzioni metterebbe fuori uso anche i satelliti per le telecomunicazioni, che permettono al segnale Internet di rimbalzare da una parte all’altra della Terra.. Come ha spiegato Jyothi nel corso del suo intervento, ad oggi non esistono modelli o simulazioni che ci permettano di conoscere in anticipo le conseguenze di un black-out della Rete su scala planetaria, ma sicuramente non sarebbero né leggere né di breve durata. Se per esempio ad andare fuori uso fosse la porzione di Rete utilizzata dal Border Gateway Protocol o dal Domain Name System, due dei protocolli di comunicazione fondamentali per il funzionamento di Internet, ogni servizio diventerebbe irraggiungibile. «È come se tutti i semafori del pianeta si spegnessero in contemporanea: il traffico impazzirebbe, le principali arterie si bloccherebbero e la circolazione diventerebbe impossibile», spiega l’esperta. E a subirne le conseguenze sarebbero ogni uomo e ogni attività del pianeta..
prevedibili conseguenze. Secondo i ricercatori un evento del genere potrebbe essere causato da una tempesta magnetica innescata da un’eruzione solare particolarmente potente: ad andare in crisi potrebbero essere i cavi sottomarini che garantiscono la connettività a livello globale. Lo studio è stato presentato da Sangeetha Abdu Jyothi, della University of California, all’ultima edizione di SIGCOMM, una delle più importanti conferenze al mondo dedicate al mondo delle telecomunicazioni.. Gli effetti delle tempeste solari sulla rete elettrica e sulle relative infrastrutture sono noti da tempo: le interferenze elettromagnetiche innescate dalle eruzioni solari possono compromettere il funzionamento delle apparecchiature che garantiscono il funzionamento delle centrali elettriche e dei nodi di distribuzione, lasciando quindi potenzialmente senza energia intere regioni, o addirittura nazioni.
Cavi sottomarini. Eventi di questo tipo sono per fortuna rari: l’ultimo è stato registrato nel 1989 e ha messo fuori uso una grande centrale elettrica del Quebec lasciando senza corrente per oltre nove ore tutto il Canada occidentale. Ma all’epoca la rete Internet non esisteva ancora. Oggi l’infrastruttura elettrica è molto più sicura rispetto a trent’anni fa, ma secondo Jyothi la stessa tempesta, ancora oggi, potrebbe mandare in tilt i ripetitori disposti lungo i cavi sottomarini che trasportano il segnale Internet da un continente all’altro.. Le conseguenze di questo silenzio digitale sarebbero drammatiche: nessun accesso non solo al web ma anche a servizi essenziali, come quelli finanziari e sanitari, le telecomunicazioni e i servizi di informazione.
Fuori uso anche i satelliti. Inoltre, andrebbe aggiunta l’impossibilità di raggiungere milioni di oggetti connessi: sensori, attuatori, interruttori e apparecchiature di ogni tipo, comprese quelle medicali e sanitarie. Tra l’altro, ricorda l’esperto, una tempesta solare di queste proporzioni metterebbe fuori uso anche i satelliti per le telecomunicazioni, che permettono al segnale Internet di rimbalzare da una parte all’altra della Terra.. Come ha spiegato Jyothi nel corso del suo intervento, ad oggi non esistono modelli o simulazioni che ci permettano di conoscere in anticipo le conseguenze di un black-out della Rete su scala planetaria, ma sicuramente non sarebbero né leggere né di breve durata. Se per esempio ad andare fuori uso fosse la porzione di Rete utilizzata dal Border Gateway Protocol o dal Domain Name System, due dei protocolli di comunicazione fondamentali per il funzionamento di Internet, ogni servizio diventerebbe irraggiungibile. «È come se tutti i semafori del pianeta si spegnessero in contemporanea: il traffico impazzirebbe, le principali arterie si bloccherebbero e la circolazione diventerebbe impossibile», spiega l’esperta. E a subirne le conseguenze sarebbero ogni uomo e ogni attività del pianeta..